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Vito Notarnicola, una vita al servizio della comunità

Tutto esaurito per l’appuntamento organizzato dall’associazione "Don Luigi Sturzo" presso la sala convegni Mu.Ra. in ricordo della figura di Vito Notarnicola. A ricordare l’uomo, il politico, l’amministratore della cosa pubblica, un parterre d’eccezione coordinato dall’ex senatore Piero Liuzzi.

È proprio lui, in apertura dei lavori, a ricordare quanto Notarnicola fosse stato ben voluto dalla sua città e stimato dagli avversari politici. Liuzzi legge anche alcuni messaggi di stima pervenuti perl’occasione dal Ministro Raffaele Fitto e dal sindaco di Bari Antonio Decaro. Il primo ad intervenire è il sindaco Domenico Nisi che ha ricordato la figura del sindaco Vito Notarnicola in quella che ha definito “un’epoca d’oro per Noci”. “Durante il suo mandato infatti – ricorda Nisi – è stata inaugurata la scuola media Pascoli, la biblioteca comunale e l’arrivo della pubblica illuminazione a Lamadacqua”.

Da qui a tratteggiare le diverse sfaccettature di Vito Notarnicola ci hanno pensato lo storico locale Pasquale Gentile, l’avvocato Gianvito Mastroleo e il professore Luigi Ferlicchia. Gentile ne ha ricordato l’esperienza amministrativa locale, dall’elezione a consigliere comunale a primo cittadino. Non solo la scuola, la pubblica illuminazione nell’agro, l’ufficio della Pretura, ma anche la cultura con la ProLoco che darà vita alle “settimane nocesi” e il concorso di pittura “Noci d’oro”.

Cultura che ha visto protagonista Notarnicola durante la sua esperienza alla Provincia di Bari perché, come ha detto l’avvocato Mastroleo, grazie al loro lavoro si è potuta istituire la sala prove del conservatorio Nino Rota di Monopoli e un forte impulso all’edilizia scolastica provinciale. Infine Luigi Ferlicchia ne sottolinea le doti di acuto mediatore politico all’interno della Democrazia Cristiana tra le correnti Morotea e quella Lattanziana. In particolare prende a riferimento un direttivo provinciale iniziato alle 17 e terminato alle 5 del mattino successivo.

I ricordi passano quindi ai testimoni diretti che in qualche modo hanno avuto modo di conoscere direttamente Vito Notarnicola, tra questi Giuseppe Basile, Pietro Bruno e Diego Gentile. La sala quindi si è stretta nel ricordo di Vito Notarnicola abbracciando simbolicamente i figli Gennaro e Nicola e la moglie Marisa Romanazzi.     

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